Si tratta di un disturbo che si presenta con sintomi psicosomatici di tipo ansioso e depressivo.
Fisicamente i soggetti sperimentano tachicardia, intensa sudorazione, tremori, senso di svenimento, ecc.. A livello di vissuti provano confusione, stordimento e delusione. Nei casi più gravi arrivano, persino, ad avere allucinazioni, deliri di persecuzione, derealizzazione e depersonalizzazione.
La cosa curiosa è che la sindrome colpisce esclusivamente i turisti giapponesi in visita alla capitale francese. Da qui, infatti, deriva il suo nome.
Vista la frequenza (una ventina di persone all’anno), l’ambasciata giapponese ha istituito una linea telefonica attiva 24 ore su 24 per dare sostegno ed aiuto.
Diversi i fattori causali ipotizzati alla base dell’insorgenza della patologia.
Primo tra tutti lo shock culturale che i visitatori sperimenterebbero per la discrepanza tra immagine idealizzata della città e quella reale che si trovano davanti, rumorosa, caotica e pericolosa. In altre parole, la causa principale del disagio e del malessere dei turisti giapponesi in visita a Parigi risiederebbe soprattutto nel tradimento di aspettative troppo elevate, irrealistiche e, pertanto, poco aderenti e corrispondenti alla realtà. Nell’immaginario giapponese comune, ma in verità in quello un po’ di tutti, Parigi è una città romantica, poetica e garbata; tale visione contrasta ovviamente con la realtà di una grande capitale europea.
Inoltre, contribuirebbero anche altre condizioni come le forti difficoltà linguistiche, le grandi differenze culturali e l’affaticamento per il viaggio.
Oltre a trattare i sintomi quando si presentano, si potrebbe agire a livello preventivo fornendo adeguate informazioni ed istruzioni ai turisti giapponesi sia sulla città che si troveranno realmente a visitare sia su come eventualmente affrontare il disturbo qualora si verifichi.
Dott.ssa Cinzia Cefalo
