La vocina dentro a cui non si scappa. Il dialogo interiore e le frasi che aiutano

Ognuno di noi ha dentro di sé una vocina che gli parla continuamente e dalla quale non può assolutamente separarsi. È il suo dialogo interiore, l’insieme dei pensieri e delle convinzioni che ha di se stesso, cioè come si percepisce anche e soprattutto in relazione agli altri e al suo contesto di vita.

Il dialogo interiore ci narra di noi, di quel che crediamo di essere, di come ci vediamo. È un’incessante ed inevitabile presenza che non ci lascia mai completamente soli, pure quando non l’avvertiamo coscientemente. Si tratta del modo in cui ci definiamo, come ci giudichiamo ma anche come ci autorappresentiamo e autoaffermiamo all’esterno, con gli altri e nel nostro ambiente.

Il dialogo interiore si forma a partire dalle nostre primissime esperienze nelle relazioni interpersonali e si modifica continuamente sulla base delle vicissitudini quotidiane. Guida automaticamente e, spesso, purtroppo, per la maggior parte, inconsapevolmente le nostre azioni, le nostre decisioni, le nostre scelte agendo come fattore motivante o, al contrario, demotivante. Determina i nostri pensieri e le nostre emozioni, aiuta ad organizzare i primi e a rielaborare le seconde.

Più ci è sconosciuto, più agisce ed influenza in modo subdolo ed inconscio la nostra esistenza, ad esempio attraverso ingiunzioni ed imperativi del tipo “devo essere perfetto”, “non posso sbagliare”, “devo avere tutto sotto controllo”, “non posso fidarmi”, “devo subire”, non posso scegliere”, ecc…

Alcune volte tende a essere eccessivamente negativo perché basato prevalentemente su giudizi di autodifettosità (“sono incapace”, “sono indegno”, “sono inadeguato”, “sono una persona cattiva”, “sono inaffidabile”, “sono deludente”, “non valgo”) e/o di colpa (“sono colpevole”, “è colpa mia”) o su percezioni di scarsa sicurezza (“sono in pericolo”, “sono debole e vulnerabile”, “non posso proteggermi”) e di assenza di controllo (“non ho il controllo”, “sono impotente”, “sono in balia”); ci rivolge solo rimproveri, accuse, critiche e, attraverso ruminazioni e fissazioni, ci rende incerti e dubbiosi sulle nostre capacità e sul nostro valore (“Sarò all’altezza?”, “Sarò in grado?”). Diventa, allora, fonte di ansia e timori che, come una profezia che si autoavvera, ci conducono al fallimento o, peggio ancora, nel tentativo di evitarlo, ci bloccano e ci paralizzano. Mina la nostra autostima e la fiducia in noi stessi condizionando in modo avverso i risultati del nostro operato e, di conseguenza, la qualità della nostra vita. In tali casi angosciati, spaventati e insicuri finiamo, spesso, per confermare, tramite azioni confuse, impacciate e/o congelate, le nostre convinzioni negative di partenza instaurando un pericoloso circolo vizioso.

È importante allenarsi a riconoscere il proprio dialogo interiore per renderlo cosciente, diventarne consapevoli e renderlo positivo e costruttivo. Dobbiamo imparare a esaminarlo incessantemente e a metterlo continuamente in discussione affinché diventi efficace e funzionale nel mobilitare risorse e capacità personali indispensabili per affrontare la realtà e trovare soluzioni nelle situazioni più problematiche. È fondamentale, inoltre, capire da dove viene e quali esperienze lo hanno determinato. Dobbiamo apprendere a trasformarlo in modo da riuscire, attraverso esso, ad incoraggiarci nelle difficoltà, ad autolegittimarci in quel che siamo, proviamo e facciamo ed ad autorinforzarci nei nostri risultati.

Può essere d’aiuto sostituire le frasi negative che fanno parte del nostro abituale modo di parlare a noi stessi con frasi positive ed incentivanti come, ad esempio: “ce la posso fare” ma anche “non ce la devo fare a tutti i costi”, “posso anche sbagliare”, “posso permettermi di non essere perfetto”; “vado bene come sono”, “valgo indipendentemente dai miei errori”, “sono al sicuro”, “sono capace di, o posso imparare a, proteggermi”, “ho il controllo della situazione” o “posso concedermi di non avere il controllo”.

Concludendo, impariamo a costruire quotidianamente un dialogo interiore positivo interagendo attivamente e propositivamente con l’esterno e gli altri e rapportandoci in maniera autentica e sincera con noi stessi con consapevolezza, conoscenza e accettazione di quel che siamo.

Dott.ssa Cinzia Cefalo – Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta EMDR Esperta in Psicodiagnosi

Cell. 349/2862006

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