Frequenti dimenticanze e vuoti di memoria. Il doorway effect

Doorway effect significa letteralmente effetto porta d’ingresso. Il termine indica un fenomeno secondo il quale varcare una soglia per cambiare stanza causa, frequentemente e comunemente, vuoti di memoria di pochi secondi. Per fare degli esempi pratici: apriamo la porta della nostra camera da letto e, improvvisamente, non ricordiamo più perché siamo lì e cosa dovevamo fare. Succede anche con il frigorifero; lo apriamo e dimentichiamo cosa dovevamo prendere.

Secondo lo scienziato americano Tom Stafford ciò avviene perché le nostre azioni sono organizzate secondo una gerarchia di livelli di attenzione che ci permette di fare più cose contemporaneamente.

Inoltre, nella nostra memoria si verifica un’associazione tra i ricordi e gli ambienti in cui vengono memorizzati. Infatti, spesso per ricordare qualcosa che abbiamo dimenticato torniamo sul luogo in cui l’avevamo pensata. Queste associazioni finiscono spesso per interferire e disturbare la memoria nell’esecuzione delle nostre azioni.

Aprendo una porta, dunque, obblighiamo la nostra mente a cambiare il livello di attenzione e a pensare a e/o ricordare contemporaneamente altre cose. Veniamo, insomma, distratti da altre idee, pensieri e ricordi e le nostre intenzioni passano in secondo piano.
Se entrando in camera, ad esempio, vediamo ancora il letto da fare il nostro pensiero va subito alla fretta che avevamo quella mattina uscendo per andare al lavoro o, ancora, se gli occhi cadono sul telefono, ci ricordiamo di quella telefonata che dobbiamo fare da giorni.
Stiamo, intanto, momentaneamente dimenticando il progetto iniziale per cui ci eravamo recati lì.

Niente di grave, quindi. Si tratta di un effetto che dipende dalle modalità di funzionamento del nostro cervello e dalla complessità della memoria. Rientra, perciò, nella normalità nella misura in cui rimane un fenomeno periodico dalle dimensioni contenute.

Diverso è, invece, il caso in cui le dimenticanze e i vuoti di memoria assumono proporzioni eccessive in termini di frequenza e durata. Diventa, allora, necessario rivolgersi a un professionista per provvedere a opportuni accertamenti. Potrebbe, infatti, trattarsi di segnali che qualcosa non va e richiedere un intervento il più possibile tempestivo per evitare conseguenze peggiori.

Dott.ssa Cinzia Cefalo

Immagine dal web
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