Il pigging o pull a pig (acchiappa il maiale) è una forma di bullismo di gruppo che vede come vittime principalmente le donne ad opera di un rappresentante del genere maschile come ‘esecutore materiale’.
Al giorno d’oggi viene attuato anche e soprattutto a distanza, cioè su internet attraverso i social.
Consiste nell’adescamento e nel corteggiamento di un ragazzo, il più delle volte il più carino e popolare del gruppo, nei confronti di una ragazza considerata, al contrario, poco attraente e meno desiderabile secondo i canoni estetici socialmente dominanti (the pig).
Quando la vittima, abbindolata ed illusa, cede all’adulazione e alla seduzione, il bullo finisce per deriderla pubblicamente rivelando che il suo interesse era finto e che si trattava di uno scherzo.
Ciò che a prima vista può sembrare solo un gesto innocente, compiuto con l’approvazione e la solidarietà maschile in uno spirito goliardico esclusivamente per far divertire gli amici, provoca, invece, dolore e sofferenza nella malcapitata di turno.
La vittima, beffata e canzonata, viene sopraffatta da vissuti di umiliazione e frustrazione. Sente di essere stata ingannata e avverte un forte senso di tradimento ed ingiustizia. Prova disagio, imbarazzo e vergogna per aver creduto alle finte lusinghe.
In alcuni casi le conseguenze si protraggono nel lungo termine con effetti negativi sull’autostima, ritiro sociale, isolamento e ripiegamento depressivo su di sé, difficoltà nelle relazioni sociali, disturbi alimentari, ecc…
La fiducia nell’altro può risultare gravemente compromessa e difficile da riacquisire. La pressione sociale su come essere ed apparire si fa più importante e forte all’interno dei rapporti interpersonali.
Il fenomeno va combattuto in modo piuttosto duro e fermo culturalmente e socialmente con l’obiettivo di far acquisire una maggiore sensibilità e consapevolezza della natura aggressiva e lesiva di comportamenti del genere, del loro disvalore proprio in quanto atteggiamenti fortemente prevaricanti ed abusanti nei confronti della donna e della grande e troppo spesso prolungata sofferenza che causano nelle vittime.
Dott.ssa Cinzia Cefalo
