Il termine flooding deriva dall’inglese flood che significa alluvione ma anche allagamento e straripamento.
In psicologia il Flooding, detto anche immersione o implosione, è una tecnica cognitivo comportamentale forte che consiste nell’affrontare e risolvere i disturbi psichici, soprattutto le fobie, attraverso l’esposizione forzata intensa e completa alla situazione temuta.
A differenza della desensibilizzazione sistematica dove questo avviene gradualmente, nel flooding si evoca sin dall’inizio la massima risposta ansiosa nel soggetto facendogli sperimentare, a livello immaginativo o reale, lo stimolo fobico nella sua totalità ed immediatezza.
Il fine è quello di ottenere, attraverso successive ripetizioni della stimolazione, la diminuzione, prima, e l’eliminazione, poi, delle reazioni emotive e dei comportamenti problematici ad essa correlati.
In altre parole, lasciando il soggetto completamente senza vie di fuga di fronte alla realtà che lo spaventa, si mira al crollo e al cedimento delle sue difese disfunzionali permettendogli di confrontarsi con le caratteristiche, spesso, di esagerazione, infondatezza e/o irrazionalità dei suoi timori.
L’obiettivo principale è contrastare l’evitamento che la persona fobica mette deliberatamente e continuamente in atto davanti alla situazione fonte per lei di angoscia e paura, evitamento responsabile di un rafforzamento del sintomo all’interno di un pericoloso circolo vizioso dal quale diventa estremamente difficile uscire.
Eludere l’oggetto dei propri timori, infatti, solitamente impedisce l’estinzione della risposta fobica e favorisce, al contrario, il mantenimento, in chiave disadattiva, del comportamento problematico.
Si tratta di una tecnica da utilizzare con estrema cautela solo su alcuni pazienti e da parte di professionisti esperti.
Raramente usata da sola, la sua applicazione necessita di un contesto sicuro, controllato e protetto e deve avvenire all’interno di un rapporto di fiducia, supporto e contenimento affettivo – emotivo con il terapeuta onde evitare il rischio di gravi danni psicologici (ulteriore sensibilizzazione o addirittura traumi).
Dott.ssa Cinzia Cefalo