In psicologia la sublimazione è un meccanismo di difesa inconscio ed automatico consistente nello spostamento di una pulsione, per Freud di natura sessuale o aggressiva, verso una meta diversa pur mantenendo l’intensità originaria.
Permette di incanalare istinti ed impulsi infantili ed arcaici in mete più nobili, socialmente accettate ed utili, convertendoli in attività più costruttive e gratificanti per sé e per gli altri.
Esprime l’elevarsi della natura umana verso obiettivi e scopi più alti, sublimi appunto, nell’esprimere le sue pulsioni originarie ed innate.
La ritroviamo nel pensiero spirituale, in quello intellettivo e in quello inventivo e fantasioso, nello sport e nell’arte.
E’ il meccanismo di difesa più evoluto, maturo e sano dell’uomo con funzioni positive e adattive.
Permette la risoluzione e la rielaborazione creativa dei conflitti intrapsichici senza ignorare il principio di realtà.
Consente la realizzazione e l’appagamento dei bisogni inconsci dell’individuo conformemente alle norme e i divieti sociali.
Lungi dal rimuovere e disconoscere bisogni, desideri ed impulsi, partendo al contrario da una loro accettazione, è un modo attraverso cui il soggetto trova la sua più intima e profonda soddisfazione personale.
Per meglio comprendere, si possono sublimare impulsi aggressivi attraverso lo svolgimento di determinate professioni socialmente apprezzate come il chirurgo o alcuni sport come il pugilato; è possibile gratificare le pulsioni sessuali attraverso le arti, ad esempio, con la fotografia, la scultura, la pittura, ecc..
Insomma dal meccanismo della sublimazione si fanno dipendere le più elevate capacità dell’uomo e la nascita dell’arte e della cultura.