Quando la coppia scoppia… un aiuto valido ed efficace dalla psicoterapia

   Oggi numerosi fattori, alcuni dei quali pratici e concreti che riguardano una vita quotidiana sempre più intensa e frenetica, altri sociali e culturali che hanno cambiato, con il tempo, il rapporto tra i sessi,  rendono sempre più difficile la relazione di coppia.

Rimanere insieme e/o convivere a lungo, o addirittura per sempre, come avveniva molto più facilmente in passato, è oggi più complicato, un vero e proprio privilegio, direi, riservato a pochi.

Ecco allora che la coppia, a volte, ‘scoppia’ di fronte a motivi come il tradimento di uno dei due, la scarsa attenzione e considerazione da parte dell’altro, l’assenza di dialogo (spesso limitato ai soli aspetti di routine quotidiana), la conflittualità della comunicazione, ecc…

   In questi casi la psicoterapia di coppia rappresenta un valido aiuto nella ricerca della soluzione più adeguata alla crisi, più o meno passeggera, che si verifica.

Essa può offrire occasioni di sblocco e cambiamento delle dinamiche relazionali della coppia con risoluzione del conflitto e ritorno a una vita insieme serena e felice o, al contrario, può aiutare, quando questa rappresenti l’unica scelta attuabile, a separarsi nel modo migliore, riducendo l’aspetto conflittuale e traumatico del momento.

Si tratta, in quest’ultimo caso, di accompagnare entrambi i soggetti, sostenendoli, fornendogli strumenti ed attivando in loro risorse personali (affettive, cognitive e comportamentali), relazionali ed ambientali, necessarie ed indispensabili per poter affrontare, senza sofferenza aggiuntiva e in maniera efficace e meno disfunzionale possibile (anche per quanto riguarda il ruolo genitoriale, nel caso ci fossero dei figli), questa delicata fase.

   Il vero problema è che di solito la psicoterapia è, per la coppia, l’ultima spiaggia a cui approdare, a volte come costrizione dell’altro e/o sotto sua minaccia (‘altrimenti ti lascio..’), quando, invece, sarebbe meglio ricorrervi sin da subito, dal momento in cui ci si accorge di non riuscire da soli a risolvere il problema che si è venuto a creare.

Prima si interviene, infatti, più veloce e facile è la via d’uscita dalla situazione problematica.

Il requisito di base richiesto è, in ogni modo, la motivazione di entrambi: la terapia di coppia deve essere, cioè, una scelta condivisa da ambedue i partner e richiede la disponibilità di tutti e due a mettersi in discussione ai fini del cambiamento.

Anche se può essere inizialmente proposta da uno dei due, deve basarsi, poi, sulla partecipazione libera e volontaria di entrambi, sulla reciprocità e sulla condivisione delle finalità, senza alcuna forma di manipolazione e/o ricatto relazionale.

Queste premesse la rendono controindicata nei casi di violenza o aggressione di un partner sull’altro; in tal caso si considera più opportuno un trattamento individuale, soprattutto della vittima, ma, perché no, anche del ‘carnefice’, quando ne esistano i presupposti.

Durante la terapia lo psicologo provvederà ad esplorare la storia della coppia, a lavorare sulla relazione e sulla comunicazione.

Il primo passo sarà, dunque, quello di verificare le intenzioni di ciascun membro della coppia e il loro accordo sugli obiettivi da raggiungere; nel caso di opinioni e volontà divergenti occorrerà mettere d’accordo i due sulla strada che intendono seguire: deve essere comune, infatti, il desiderio di recuperare il rapporto o di mettervi fine, essendo diverso, in ogni caso, il percorso da intraprendere.

Può succedere che all’una o all’altra scelta si arrivi insieme solo dopo un necessario periodo di chiarificazione e delucidazione della situazione, poco comprensibile all’inizio vista l’impasse emotiva in cui gli individui spesso si trovano.

Il ruolo del terapeuta non è quello di un arbitro, di un giudice o di un sacerdote ma di un esperto osservatore esterno delle dinamiche relazionali della coppia.

Suo compito sarà quello di favorire l’esternazione e l’espressione di pensieri, convinzioni e idee reciproche, ma anche sentimenti ed emozioni vicendevoli, che, invece, di essere spunto per la riflessione, il confronto e il dialogo, rimangono nella coppia problematica solitamente a livello astratto, non affrontati perché inespressi e/o inascoltati.

Restituirà ai membri della coppia le proiezioni che ognuno dei due, sulla base della propria esperienza di vita personale, rivolge all’altro in un gioco di cui è totalmente inconsapevole.

Porterà alla luce i meccanismi di collusione e di incastro psicologico disfunzionali e patologici su cui la coppia si regge, a volte da anni.

Guiderà, inoltre, passo dopo passo, concretamente la coppia offrendo soluzioni reali e pratiche per uscire dalla crisi.

La psicoterapia di coppia consiste in incontri con frequenza settimanale della durata ognuno di un’ora. Può prevedere dei colloqui individuali con ciascun membro della coppia alternati a quelli fatti congiuntamente così come la presenza di un co – terapeuta di sesso diverso dal primo (una coppia terapeutica).

A volte può concludersi con la proposta da parte del terapeuta di  una psicoterapia individuale per uno dei due membri della coppia o per entrambi (con terapeuti diversi in questo caso) quando sono presenti problematiche soggettive molto invasive ed invalidanti, preesistenti e determinanti quelle di coppia.

Dott.ssa Cinzia Cefalo

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