La creatività come potenziale da coltivare. Facilitazioni e ostacoli al suo sviluppo

 

   Creatività, nel linguaggio comune, è sinonimo di inventiva, fantasia ed estro, capacità di trascendere l’ordinario e di pensare fuori dagli schemi.

A ben vedere, però, non si tratta solo di un’abilità ma di un vero e proprio stile di pensiero, cioè di un atteggiamento mentale che può essere appreso, sviluppato e coltivato da tutti sin dalla più tenera età.

In realtà, esiste in ognuno di noi, in chi più in chi un po’ meno, un potenziale creativo da tirar fuori e valorizzare, che di frequente, invece, ignoriamo, mortifichiamo ed atrofizziamo con il crescere, attraverso un’educazione ed un’istruzione spesso incapaci ed inadatte ad avvalorare e a far risaltare in pieno la nostra personale ed individuale autenticità.

Come è ben noto, i bambini sono per natura più creativi degli adulti a testimoniare il fatto che perdiamo tale potenzialità nel difficile, e sovente errato, modo di adattarci all’ambiente in cui viviamo.

La creatività consiste in un processo intellettuale divergente rispetto al normale processo logico astratto. Essa produce idee e soluzioni nuove ed originali e permette di fare invenzioni e scoperte arrivando a conclusioni fantasiose e del tutto inaspettate.

 

Caratteristiche del pensiero creativo sono la flessibilità, l’apertura al nuovo e al diverso, la sensibilità ai problemi, la capacità di apprendere dagli errori e dal fallimento.

Le persone creative sono dotate di straordinarie abilità di sintesi, analisi e valutazione della realtà concreta, pur essendo in grado di andare oltre i suoi limiti e confini.

 

Come, allora, educare alla creatività i bambini?

Segue un elenco di piccoli ma importantissimi accorgimenti da prendere nella vita di tutti i giorni.

 

Per coltivare ed accrescere il pensiero creativo dei più piccoli assume particolare importanza:

–   sollecitare nel bambino la riflessione ed il pensiero autonomo e promuovere le sue opinioni personali (gli si può chiedere, ad esempio, cosa pensa di una determinata situazione, dando attenzione ed importanza al suo punto di vista);

 

– accettare, rispettare ed apprezzare il suo modo di ragionare quando si discosta, in modo originale  ed autentico, da quello convenzionale;

 

– favorire il contatto, l’esplorazione e la manifestazione delle sue emozioni, compresa la rabbia e la paura di sbagliare, essere diverso, ecc.;

stimolare in lui l’assunzione di un ruolo attivo attraverso l’incoraggiamento all’azione e alla sperimentazione, al prendere iniziative personali, al fare scelte indipendenti e all’esprimersi liberamente;

 

sviluppare nel bambino la tolleranza al caos e al disordine (è da questi che nascono le migliori creazioni artistiche);

 

educarlo a sopportare la frustrazione, la difficoltà e l’imprevisto;

– spingerlo ad affrontare, con tenacia e determinazione, i problemi, invece di negarli, evitarli e rimuoverli (e ricordate che i bambini apprendono anche da come noi adulti gestiamo le situazioni problematiche!);

– di fronte a un problema incoraggiarlo a trovare soluzioni da solo (l’adulto sostiene e guida ma non deve mai assolutamente sostituirsi al bambino);

allenarlo alla curiosità (al chiedersi sempre perché, ad interessarsi ogni volta a cose nuove e diverse, ecc.), all’apertura mentale (valutare le situazioni da diversi punti di vista, prendere in considerazioni le alternative, riformulare i quesiti, ecc.) e al mettersi in discussione  (accettare i propri sbagli, le opinioni altrui su di sé, ecc.).

 

Rappresentano, al contrario, gravi errori ed  ostacoli allo sviluppo della creatività, assolutamente da evitare da parte degli adulti, atteggiamenti quali:

 

– l’iperprotezione;

– l’ipercontrollo, l’inibizione e la costrizione,

 

– il giudizio e la critica negativa,

– l’eccesso di pressione e di aspettative.

 

Tali comportamenti possono causare  nel bambino:

 

– ansia e paura di sbagliare,

– isolamento,

– assenza di motivazione,

– convenzionalità e dipendenza,

– pessimismo.

In poche parole, per essere creativo il nostro bambino dovrà sentirsi libero di essere se stesso, accettato ed amato per come è, senza timori o preoccupazioni di dover essere diverso o come gli altri.

Per usare le parole di Einstein ‘la creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte’ e per farlo, aggiungerei io, deve essere libera, senza ansie e preoccupazioni di ogni sorta.

 

Un bambino creativo è un bambino in grado di avvertire, senza angoscia, le proprie insoddisfazioni, i propri bisogni e i propri desideri e di vedersi capace di muoversi, in prima persona ed attivamente, per rimuovere le difficoltà e gli ostacoli e trovare le soluzioni giuste per lui.

 

Per Freud ‘la creatività è un tentativo di risolvere un conflitto generato da pulsioni istintive biologiche non scaricate, perciò i desideri insoddisfatti sono la forza motrice della fantasia ed alimentano i sogni notturni e quelli a occhi aperti’.

In altri termini è di fronte alla percezione di un problema che, nel trovare una soluzione, il bambino diventa creativo. E’, quindi, uscendo dalla sua zona di confort dove troppi agi e comodità lo rendono, al contrario, dipendente, remissivo, acquiescente e passivo.

Questo, a mio avviso, è il principale ostacolo alla creatività nella nostra società contemporanea dove è tutto più facile ed accessibile rispetto al passato, dove i desideri di grandi e piccini vengono molto più rapidamente soddisfatti e dove i bambini sono sin troppo protetti, ovattati e controllati.

Dott.ssa Cinzia Cefalo
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