Nella vita quotidiana la realtà esterna viene da noi percepita e codificata attraverso tutti e cinque i canali sensoriali (vista, udito, olfatto, tatto e gusto). Tuttavia ognuno possiede uno proprio stile rappresentazionale, ossia una modalità sensoriale preferenziale tramite la quale elabora le informazioni e dà loro un significato preciso. A secondo del canale sensoriale prevalentemente utilizzato si parla di sistema rappresentazionale visivo, auditivo o cinestetico.
Il tipo visivo, quello più diffuso, usa soprattutto la vista nel rapportarsi al mondo circostante ed organizza le informazioni sotto forma di immagini. Il canale visivo è quello più sviluppato nella maggior parte delle persone, basti pensare che per percepire meglio altre sensazioni siamo, spesso, costretti a chiudere gli occhi. La perdita della vista è compensata dal potenziamento degli altri sensi nei ciechi.
Il tipo auditivo, invece, adopera maggiormente l’udito nel rappresentarsi la realtà esterna in termini di suoni, parole e rumori.
Quello cinestetico, infine, impiega in modo preferenziale il gusto, l’olfatto e il tatto dai quali trae una percezione della realtà come un insieme di sapori, odori, sensazioni tattili e corporee.
L’avere uno stile rappresentazionale piuttosto che un altro dipende da una molteplicità di fattori combinati: da una parte gioca un ruolo importante la componente genetica, dall’altra subentrano l’educazione e le esperienze di vita trascorse.
Individuare a che tipo rappresentazionale apparteniamo appare fondamentale per diversi motivi.
Sapere qual è il nostro canale sensoriale preferenziale sicuramente è utile per sviluppare tecniche e strategie di apprendimento e memorizzazione su misura. Il tipo visivo, ad esempio, pone particolare attenzione a come appaiono le cose, sviluppando una buona memoria visiva: memorizza dettagli, fatti e circostanze attraverso immagini mentali.
Il tipo uditivo, al contrario, dà importanza alle parole e al tono con cui sono pronunciate ed impara soprattutto ascoltando: per lui può essere importante leggere e ripetere ad alta voce per memorizzare ed apprendere.
Spesso gli individui appartenenti alla stessa categoria professionale sono accumunati dall’avere lo stesso sistema rappresentazionale: architetti, fotografi, stilisti, ecc.. sono di solito tipi visivi mentre avvocati, insegnanti e musicisti sono uditivi. Infine, cuochi, piloti, appartengono all’ultima categoria, quella cinestetica.
Conoscere il proprio canale sensoriale diviene, poi, importante anche ai fini del proprio benessere per capire attraverso quale modalità è più facile rilassarsi, divertirsi ed ottenere soddisfazione personale.
Infine, essere in grado di individuare, non solo il nostro sistema rappresentazionale, ma anche quello delle persone con cui interagiamo rende sicuramente più facile ed efficace la comunicazione con gli altri.
Come capire allora che tipo siamo? Ecco un piccolo test con alcune semplici domande da porsi.
Tra suoni, immagini, odori, sensazioni tattili, emozioni o sapori:
1. cosa ricordi più facilmente di una situazione passata?
2. quali usi per ricordare meglio qualcosa?
3. quali utilizzi per memorizzare e studiare?
4. cosa ti disturba di più se per te non gradevoli e/o troppo intensi?
5. cosa ti distrae di più quando hai bisogno di rimanere concentrato?
6. quali noti per primo quando sei in un posto nuovo?
7. a quali fai più attenzione quando incontri e conosci una persona per la prima volta?
E ancora:
1. come ti rilassi? guardando un film, cucinando o leggendo un libro?
2. come preferisci passare il tempo libero? quali sono le tue attività preferite?
3. nel parlare quali parole e predicati verbali tendi ad usare di più?
Nel rispondere a quest’ultima domanda tieni conto che i tipi visivi utilizzano molto spesso verbi come vedere, osservare, notare, focalizzare, apparire e frasi del tipo ‘ora mi è chiara la situazione’, ‘l’immagine che ho di questa cosa è…’, ‘vedo che tu…’; gli uditivi impiegano affermazioni come ‘mi suona strano’, ‘ho sentito che…’ ed altre con verbi come ascoltare, accordare, ecc..; i cinestetici dicono spesso ‘ho afferrato il concetto’, ‘sento che è una buona cosa”, ‘in quella situazione ho provato…’, ‘mi impressiona il fatto che…’, ‘mi piace entrare in contatto con questo aspetto della situazione’, ‘sto assaporando l’idea di….’, ‘qui c’è odore di truffa’).
E ora che sapete che tipo siete potete non solo trarne i vantaggi che sopra ho elencato, ma anche esercitarvi nello sviluppare gli altri canali sensoriali per poter percepire la realtà in maniera più completa con sensazioni sempre nuove e diverse. A questo però magari dedicheremo un altro post.
Dott.ssa Cinzia Cefalo